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al testo di Amina Narimi
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A Ferdinando Battaglia Pellicano sui nidi delle allodole
Messaggero del mattino. prima luce dell’alba sollevando in canto il crescere nel cielo e scomparire fiaccola caduta a sera per risorgere alla terra. sei pura immagine nella Visione aerea spirituale in pochi istanti a poter volare notevoli distanze. per estreme verità l’allodola ti nutre, grano in erba, nella penombra del solco, cresci melodia di temperanza, in onore della luce la preghiera. Nel mio disegno sei pellicano sui nidi delle allodole incurvate verso il petto. dal tuo fianco sgorgano acqua segreta e sangue incontrati sulla via del Pellegrino risalire la sorgente delle acque. attraversare il fiume verso l’altra riva. discendere a_ mare la corrente.
Viaggio nel celeste. trascinata luce -dipinta sulla rupe- nello spazio magico di rivelazione il tuo Giardino è un mandala. Sezione aurea che ancora si compone con il grande Tutto posso passare le mani nel tuo vaso sul "graduale” verso che cammina trasparente, nel fondo del ruah, acqua che tracima il segno sulla croce Difendo con il palmo la fiammella, come chi va nel buio in alto e guardo in cima, nella sera dove vai - colmando luce tra le mani il filo di bisso naturale- nello spazio curvo fitto di vertebre, aman aman un nido: negli occhi si fa altare la parola, un dono che risuona seminale che ripete meraviglia nella svolta lo scatto della differenza nel respiro la visione che catturi apre la porta tra il mio pensiero e il canto voli via |
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